Giochiamo ancora by Alessandro Del Piero

Giochiamo ancora by Alessandro Del Piero

autore:Alessandro Del Piero
La lingua: ita
Format: azw3, mobi, epub
editore: Mondadori
pubblicato: 0101-01-01T00:00:00+00:00


La bellezza

Penso che la bellezza sia una sintesi di molte qualità espresse al massimo livello. Nel calcio esiste la bellezza che è puro estetismo, la bellezza del gesto perfetto, rotondo e fluido. Esiste la bellezza di un movimento e la bellezza dell’eleganza, dunque la bellezza dello stile. Esiste, naturalmente, la bellezza del gol. Un gol bello di per sé, e un gol che diventa bello perché utile, necessario. In questo senso si potrebbe dire che tutti i gol sono belli, ma qualcuno di più.

La bellezza del risultato è di tipo più ambiguo, perché esistono bellissime vittorie ottenute dopo brutte partite, così come esistono gesti bellissimi che tuttavia non impediscono la sconfitta: penso al mio gol di tacco nella finale di Champions League perduta contro il Borussia Dortmund. Un colpo anomalo, mancino, come pochissime volte mi riesce persino in allenamento. Di una cosa del genere, purtroppo non resta niente, se non l’amarezza. La bellezza sa essere anche crudele.

Esiste la bellezza dell’emozione, quando ti accorgi di ritrovarti dentro un momento perfetto. È una specie di piacere fisico, di godimento. La bellezza è spesso inattesa, e quando raggiunge la perfezione può trasformarsi in sublime. A quel punto, arriva a un livello quasi inaccessibile.

La bellezza del calcio è anche sapere che ogni gesto non sarà mai più ripetuto. Esistono giocate simili, azioni simili, gol simili, partite simili, giocatori simili: ma niente di identico, mai. Ogni momento è unico, ed è così che la bellezza assume un senso anche più grande. Io ho segnato tanti gol in apparenza uguali: ma neppure nel famoso tiro alla Del Piero, il colpo “a giro” sul secondo palo, posso dire di essermi ripetuto. Ogni volta c’è stato qualcosa di differente: la forza dell’esecuzione, la traiettoria, il punto in cui la palla è entrata in porta. Lo stesso vale per i calci di punizione: a volte simili tra loro, mai uguali.

I momenti di bellezza rimangono nella memoria, restano vivi in fondo al cuore e negli occhi: capita di riviverli, come una specie di album fotografico. Sia chiaro che la bellezza è anche potenza, fisicità, cattiveria agonistica. Non è giusto rinchiuderla in una specie di quadretto edificante, fatto solo di prodezze in area di rigore. Una scivolata di Paolo Maldini, perfetta per tempismo ed esecuzione, è bellezza allo stato puro. Ecco, direi che ogni “top di gamma” dei vari gesti tecnici e atletici che compongono il repertorio di un atleta può essere definito bellezza. Cioè il meglio di quanto sappiamo fare, nella varietà dei gesti e delle interpretazioni.

Un attaccante si affeziona soprattutto ai suoi gol. Conta il gesto, conta come il pallone è entrato in rete, senza con questo trascurare il valore anche estetico di un passaggio, di un assist che solo tu avevi immaginato, di uno stop che ti è riuscito proprio bene. Far segnare gli altri è una gioia. Quando Marchisio realizzò il suo primo gol in serie A contro la Fiorentina, l’ultimo passaggio per lui fu mio, un colpo davvero meraviglioso, in controtempo sull’avversario e sulla difesa, senza guardare.



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